Sabato 23 Giugno. Le 1.30 circa di notte. Via Palazzuolo è stata teatro di una tremenda aggressione a una giovane coppia: un mio compagno di basket in carrozzina, un ragazzo meraviglioso che qualche anno fa ha perso l’uso delle gambe, pieno di interessi e di una grande voglia di vivere, e la sua splendida ragazza. I due si trovavano fermi in auto e la giovane stava contattando al cellulare gli amici con cui ritrovarsi per festeggiare insieme il suo compleanno. Alcuni spacciatori, appostatisi sulla via, credendo che la ragazza avvertisse la Polizia, hanno aperto la portiera e si sono avventati sul giovane cercando di tirarlo fuori con forza. Alle urla della ragazza, uscita dall’abitacolo, che intimava ai tre uomini di lasciarlo stare, facendo presente la sua condizione, gli aggressori si sono “avventati” su di lei: picchiandola, tirandola per i capelli, con tutte le violenze indicibili che mostra il video comparso anche nel nostro Quotidiano. Immagini aberranti: l’orrore ha attraversato via Palazzuolo, in una città, specialmente in centro, dove troppo spesso si verificano violenze, aggressioni e in cui la sicurezza dei cittadini è messa a repentaglio. E’ necessario che l’ordine pubblico sia rafforzato e che tutta la cittadinanza si faccia avanti e senta il dovere di intervenire unita di fronte a simili scene.Commentando i fatti di sabato 23 Giugno, mi ritorna alla mente il titolo di un romanzo di Vittorini: “Uomini e No”, in cui i “No” sono ” le bestie” come gli aggressori e neppure possiamo chiamare uomini coloro che hanno solamente osservato, da spettatori, senza intervenire in alcun modo. Gli uomini sono i due giovani che in una situazione tremenda hanno dimostrato coraggio e sangue freddo e sono stati all’altezza della loro condizione.La dignità umana è la prima a dov’essere rispettata!Di fronte a fatti incredibilmente osceni nelle nostre città, non possiamo essere “impermeabili” e l’inerzia deve lasciare il posto a una risposta collettiva: non ci deve essere il singolo eroe contro le violenze che agisce ma, quando presente, il gruppo dei cittadini che non permette tali azioni, e fa nascere nei balordi la coscienza di una cittadinanza che reagisce.Non è la prestanza fisica che “fa” l’uomo ma la ragione, il cuore, la volontà: la ragazza ha dimostrato coraggio tenendo testa con fierezza agli aggressori e urlando le sue ragioni. Il ragazzo ancor di più quando, alla fine della scena da film, pur nella paura e nel panico è riuscito ingranata la marcia a portar via la fidanzata da quell’inferno. Nel raccontarlo, col sorriso sulle labbra confessa la sua paura … – un vero uomo ha paura … – e non manca di esprimere la sua immutata fiducia nel prossimo.Comprendiamo come di fronte alle barriere fisiche quelle di cuore e mentali sono ben più gravi e dagli effetti micidiali: essere veri cittadini vuol dire recuperare il senso dell’umanità, agire ogni giorno contro tutte queste barriere e dare ognuno il proprio contributo.#ControOgniBarriera#rispettoAndrea Mucci