La giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, di cui ieri a Roma si è svolta la XVI edizione, non deve esaurirsi in una manifestazione ma “vivere” ogni giorno nelle nostre menti.
Credo che tutti dovremmo partire da un vero e proprio cambiamento di mentalità … non si è più disabili se riusciamo a fare qualcosa; molto spesso è il contesto che non ci permette di raggiungere i nostri obbiettivi: le barriere che ci circondano le creiamo noi con atteggiamenti, azioni e parole.
Da questo punto di vista – credetemi – la responsabilità è di chiunque progetta “lo scalino”, sia esso fisico o mentale.
Prima di tutto dobbiamo iniziare a “vedere” e riconoscere la persona, come uomo, per le sue abilità: tutti abbiamo esigenze specifiche.
La disabilità non dovrebbe stare al primo posto quando pensiamo a persone con ausili, perché tutti siamo un po’ “comunque abili” e giorno dopo giorno, vivendo piccole difficoltà ti abitui a sperimentare strategie per annullarle.
Credere è potere! Oltre il pregiudizio …
Cambiare mentalità?
Riconoscere l’abbattimento delle barriere architettoniche come non unicamente per “comunque abili” ma per TUTTI: prima o poi avremo necessità di vivere in città più moderne e attente al rispetto della propria cittadinanza.
#ControOgniBarriera
#MOLLALOSCIVOLO
#AccessibileFi
Andrea Mucci