Poche righe di un cittadino torinese significative in un mondo sempre più frettoloso e disattento
L’indifferenza e l’ignoranza creano ancor oggi la maggior parte delle barriere, mentre basterebbe poco per evitarlo. Di seguito la lettera tratta da ‘Quotidiano Piemontese’:
“Mi chiamo Fabio, io e mia moglie Antonella siamo una coppia di non vedenti.
Siamo residenti a Torino nel quartiere di Santa Rita, da quando hanno introdotto biciclette e monopattini a noleggio, tali veicoli hanno aggravato il numero delle tante barriere architettoniche già esistenti: auto sulle strisce, moto sui marciapiedi, sommate alle tante buche presenti, per non parlare dei tanti marciapiedi sprovvisti di scivolo e i semafori acustici non presenti.
Il giorno 02 luglio, mia moglie è inciampata su uno di questi monopattini elettrici, gentilmente lasciato da qualche incivile sul marciapiede, cadendoci sopra.
Dopo l’arrivo dell’ambulanza e mezza giornata passata al pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano, a cui rivolgiamo sentiti ringraziamenti, dove le è stata diagnosticata una brutta contusione alla spalla sinistra, ci sentiamo in dovere di ringraziare la bontà di colui che ha lasciato incustodito quel monopattino.
Noi non vedenti con fatica ci siamo guadagnati la nostra autonomia, sacrifici vanificati dall’incapacità di chi dovrebbe eliminare le barriere architettoniche, ma non fa altro che aumentarle.”
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Andrea Mucci